martedì 12 dicembre 2017

La liana artificiale nel cinema

Un romanzo scritto dall'alpinista Joe Simpson intitolato "La morte sospesa" parla di un evento realmente accaduto all'autore. Sulla base di questo romanzo è stato prodotto il film omonimo che ha riscosso un discreto successo. Joe Simpson si trovava nelle Ande peruviane per effettuare la prima salita della parete ovest del Siula Grande (6260 m) insieme a un suo amico, Simon Yates. Dopo essere arrivati in cima stremati affrontano la discesa lungo la via normale che si rivela più difficile del previsto. Allo stremo delle forze, Simpson cade in un crepaccio rimanendo appeso al compagno che riesce a fermare la caduta. Simpson è appeso nel vuoto e non riesce a risalire la corda e Yates sta facendo uno sforzo sovraumano per tenerlo. Dopo un'ora e mezza in queste condizioni Yates è costretto a tagliare la corda che lo lega al compagno facendolo cadere nel crepaccio e condannandolo ad una morte certa. Miracolosamente Simpson sopravvive, ma con una gamba rotta e in preda alle allucinazioni deve ancora rientrare al campo base situato al fondo del ghiacciaio. Dopo giorni di agonia riesce finalmente a raggiungere le tende del campo base dove trova i suoi compagni che non credono ai loro occhi. Yates è distrutto perchè si sentiva colpevole della morte del suo amico ma Simpson lo rassicura dicendo che in quelle circostanze anche lui avrebbe tagliato la corda.

Una esercitazione del CNSAS (Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico) per il recupero di un ferito in un crepaccio

Esempio di caduta in crepaccio e trattenuta da parte dei compagni

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