lunedì 13 novembre 2017

Forme e funzioni sostitutive

La corda è normalmente filiforme, spesso possono essere fatti dei nodi o degli anelli per facilitare l'utilizzo manuale. Più trefoli intrecciati tra loro eventualmente attorno a un'anima (anche di diverso materiale) formano la corda. I trefoli sono formati a loro volta di più fili intrecciati e vengono detti normali se sono formati da fili tondi, chiusi se nella parte interna hanno fili tondi ma in quella esterna sono sagomati (in genere per migliorare l'aderenza con pulegge) . L'anima può essere ad esempio in acciaio: in questo caso la resistenza a rottura aumenta di circa dell'8%. Anime in fibre tessili sono preferite perché svolgono la funzione di riserva per il lubrificante.
In generale le corde o funi vengono usate per sostenere carichi grazie alla loro capacità di sopportare sforzi normali di trazione. Non riescono a trasmettere sforzi di taglio.
Le corde in fibra naturale (per esempio di budello di agnello o bovino) sono utilizzate fin dall'antichità classica (V e VI secolo a.c.) per gli strumenti musicali cordofoni come la cetra. Vengono utilizzate tuttora per strumenti come violini, viole, contrabbassi, chitarre, liuti, arpe e strumenti medievali.
Cordoncino di Roma ossia corda in budello con doppia torcitura contrapposta 

Violino barocco con corde in budello e Sol filato

I materiali della liana artificiale

La corda può essere costituita da materiali derivanti da fibre tessili o da fili metallici, in questo caso si parlerà di fune.
Le fibre tessili più utilizzate sono la ramia, seta, canapa, sisal, iuta, lino, nylon e cotone. Un ruolo di particolare importanza è rivestito dalle fibre di nylon che sono molto utilizzate.
Le funi invece sono costituite da acciai al carbonio o acciai inossodabili per speciali applicazioni come ad esempio le funi per le funivie o per gli ascensori. I fili metallici vengono prodotti per trafilatura quindi il forte incrudimento cui sono soggetti aumenta notevolmente la resistenza a rottura.

Spaccato di un cavo d'acciaio in cui si distinguono chiaramente i trefoli formati fili

lunedì 6 novembre 2017

Articolo di giornale

Un articolo che parla degli usi della fibra della canapa come corda molto resistente.
Un altro articolo che racconta la storia di Philippe Petit, un funambolo che attraverso un cavo di acciaio tra le Twin Towers ispirò moltissime persone.

Mappa concettuale

Una mappa concettuale degli argomenti trattati nella sintesi


Una mappa concettuale fatta all’inizio del blog


Mappa creata con Mindomo

Traduzioni

Inglese: Rope
Francese: Corde
Tedesco: Seil
Norvegese: Tau
Croato: Uže
Giapponese: ロープ (Rōpu)
Russo: веревка
Cinese: 绳 (Shéng)
Portoghese: Corda




Traduzioni effettuate con Google Translate
Word Cloud creata con Worditout


Definizione

"Còrda [lat. chorda, dal greco 𝝌𝝄𝝆𝜹𝜼]. Organo flessibile, detto anche fune, atto a sopportare sforzi di trazione. È formato sia da fibre vegetali, canapa, cotone, ecc., o artificiali, sia da fili metallici, acciaio, rame, ecc., riuniti in fili ritorti a formare trefoli. Questi, avvolti in spire di torsione gli uni sugli altri, in numero adatto, formano la corda. Le corde servono per fare legature, imballaggi, per sollevare, sostenere o trascinare oggetti pesanti, per cavi di marina, per attrezzi da pesca ecc. [...]"
[da "Piccola Enciclopedia Treccani"]

Articolo conclusivo

La prima cosa che bisogna chiedersi prima di iniziare questo blog è cosa si intende con il termine liana artificiale. Riflettendoci gli arte...