lunedì 25 dicembre 2017

I numeri

Per loro natura gli oggetti artificiali che replicano le liane vengono utilizzati per trasmettere forze di trazione. Spesso si tratta di funi di acciaio che hanno un modulo elastico (o di Young) medio di 2x10^5 MPa, sono quindi abbastanza duttili e hanno un piccolo allungamento elastico. La resistenza a trazione varia molto a seconda del tipo di materiale impiegato ma per dare un'idea va dai 900 ai 150'000 kgF

martedì 12 dicembre 2017

La liana artificiale nel cinema

Un romanzo scritto dall'alpinista Joe Simpson intitolato "La morte sospesa" parla di un evento realmente accaduto all'autore. Sulla base di questo romanzo è stato prodotto il film omonimo che ha riscosso un discreto successo. Joe Simpson si trovava nelle Ande peruviane per effettuare la prima salita della parete ovest del Siula Grande (6260 m) insieme a un suo amico, Simon Yates. Dopo essere arrivati in cima stremati affrontano la discesa lungo la via normale che si rivela più difficile del previsto. Allo stremo delle forze, Simpson cade in un crepaccio rimanendo appeso al compagno che riesce a fermare la caduta. Simpson è appeso nel vuoto e non riesce a risalire la corda e Yates sta facendo uno sforzo sovraumano per tenerlo. Dopo un'ora e mezza in queste condizioni Yates è costretto a tagliare la corda che lo lega al compagno facendolo cadere nel crepaccio e condannandolo ad una morte certa. Miracolosamente Simpson sopravvive, ma con una gamba rotta e in preda alle allucinazioni deve ancora rientrare al campo base situato al fondo del ghiacciaio. Dopo giorni di agonia riesce finalmente a raggiungere le tende del campo base dove trova i suoi compagni che non credono ai loro occhi. Yates è distrutto perchè si sentiva colpevole della morte del suo amico ma Simpson lo rassicura dicendo che in quelle circostanze anche lui avrebbe tagliato la corda.

Una esercitazione del CNSAS (Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico) per il recupero di un ferito in un crepaccio

Esempio di caduta in crepaccio e trattenuta da parte dei compagni

martedì 5 dicembre 2017

La liana artificiale nella musica

Qui il video di un brano dei Foo Fighters intitolato "Rope". Testo e traduzione qui.
Esiste anche un gruppo musicale di musica neofolk italiano dal nome "Corde Oblique", diretto da Riccardo Prencipe, diplomato al conservatorio e dottore in Storia dell'Arte. Queste due passioni sono state fuse assieme per far conoscere e valorizzare il patrimonio artistico italiano attraverso la musica e i loro testi. Sono diventati abbastanza conosciuti nell'ambito undergound facendo anche una tourneè di 9 tappe in Cina. Il nome potrebbe riferirsi al modo di suonare la chitarra (con un piede sullo sgabello) o al fatto di aver unito due passioni: la musica e la storia dell'arte.
Qui la playlist delle canzoni suonate in "The Stones of Naples"

La liana artificiale nella letteratura narrativa

Leonardo Sciascia (politico e scrittore italiano) nel 1970, appena andato in pensione, pubblica una serie di storie dal titolo "La corda pazza", nelle quali si rifà a un concetto elaborato da Luigi Pirandello nella commedia "Il berretto a sonagli". Infatti, nel primo atto di tale commedia viene detto che ognuno di noi ha "come tre corde d'orologio" nella testa, una seria, una pazza e una civile, per vivere armoniosamente in una società bisogna saper gestire queste tre corde e di tanto in tanto dare "una giratina allo strumento", cioè farne prevalere una. La raccolta di Sciascia si occupa solo della corda pazza perchè viene paragonata alla Sicilia, terra amata dall'autore ma piena di contraddizioni.

Le narrazioni della liana artificiale

Già nei miti dell'antichità classica si possono trovare riferimenti all'oggetto -liana artificiale- o filo come nel famoso mito del Minotauro. Raccontato da vari scrittori dell'epoca (tra cui nelle Metamorfosi di Ovidio o nelle Vite parallele di Plutarco), narra di una donna, Arianna che si innamora di Teseo quando approda all'isola di Creta per sconfiggere il Minotauro. Questa creatura vive in un labirinto e nessuno ne era mai uscito vivo. Arianna regala a Teseo un gomitolo di lana (il famoso filo d'Arianna) per permettergli di uscire fuori una volta ucciso il minotauro.

Arianna dà a Teseo il filo per uscire dal labirinto, Pelagio Palagi (1814) 

lunedì 13 novembre 2017

Forme e funzioni sostitutive

La corda è normalmente filiforme, spesso possono essere fatti dei nodi o degli anelli per facilitare l'utilizzo manuale. Più trefoli intrecciati tra loro eventualmente attorno a un'anima (anche di diverso materiale) formano la corda. I trefoli sono formati a loro volta di più fili intrecciati e vengono detti normali se sono formati da fili tondi, chiusi se nella parte interna hanno fili tondi ma in quella esterna sono sagomati (in genere per migliorare l'aderenza con pulegge) . L'anima può essere ad esempio in acciaio: in questo caso la resistenza a rottura aumenta di circa dell'8%. Anime in fibre tessili sono preferite perché svolgono la funzione di riserva per il lubrificante.
In generale le corde o funi vengono usate per sostenere carichi grazie alla loro capacità di sopportare sforzi normali di trazione. Non riescono a trasmettere sforzi di taglio.
Le corde in fibra naturale (per esempio di budello di agnello o bovino) sono utilizzate fin dall'antichità classica (V e VI secolo a.c.) per gli strumenti musicali cordofoni come la cetra. Vengono utilizzate tuttora per strumenti come violini, viole, contrabbassi, chitarre, liuti, arpe e strumenti medievali.
Cordoncino di Roma ossia corda in budello con doppia torcitura contrapposta 

Violino barocco con corde in budello e Sol filato

I materiali della liana artificiale

La corda può essere costituita da materiali derivanti da fibre tessili o da fili metallici, in questo caso si parlerà di fune.
Le fibre tessili più utilizzate sono la ramia, seta, canapa, sisal, iuta, lino, nylon e cotone. Un ruolo di particolare importanza è rivestito dalle fibre di nylon che sono molto utilizzate.
Le funi invece sono costituite da acciai al carbonio o acciai inossodabili per speciali applicazioni come ad esempio le funi per le funivie o per gli ascensori. I fili metallici vengono prodotti per trafilatura quindi il forte incrudimento cui sono soggetti aumenta notevolmente la resistenza a rottura.

Spaccato di un cavo d'acciaio in cui si distinguono chiaramente i trefoli formati fili

lunedì 6 novembre 2017

Articolo di giornale

Un articolo che parla degli usi della fibra della canapa come corda molto resistente.
Un altro articolo che racconta la storia di Philippe Petit, un funambolo che attraverso un cavo di acciaio tra le Twin Towers ispirò moltissime persone.

Mappa concettuale

Una mappa concettuale degli argomenti trattati nella sintesi


Una mappa concettuale fatta all’inizio del blog


Mappa creata con Mindomo

Traduzioni

Inglese: Rope
Francese: Corde
Tedesco: Seil
Norvegese: Tau
Croato: Uže
Giapponese: ロープ (Rōpu)
Russo: веревка
Cinese: 绳 (Shéng)
Portoghese: Corda




Traduzioni effettuate con Google Translate
Word Cloud creata con Worditout


Definizione

"Còrda [lat. chorda, dal greco 𝝌𝝄𝝆𝜹𝜼]. Organo flessibile, detto anche fune, atto a sopportare sforzi di trazione. È formato sia da fibre vegetali, canapa, cotone, ecc., o artificiali, sia da fili metallici, acciaio, rame, ecc., riuniti in fili ritorti a formare trefoli. Questi, avvolti in spire di torsione gli uni sugli altri, in numero adatto, formano la corda. Le corde servono per fare legature, imballaggi, per sollevare, sostenere o trascinare oggetti pesanti, per cavi di marina, per attrezzi da pesca ecc. [...]"
[da "Piccola Enciclopedia Treccani"]

Articolo conclusivo

La prima cosa che bisogna chiedersi prima di iniziare questo blog è cosa si intende con il termine liana artificiale. Riflettendoci gli arte...